Al momento l’emergenza epidemiologica nella Repubblica Popolare Cinese (RPC) sta rientrando, ma il processo di riscrittura della storia dell’epidemia come “trionfo del modello politico cinese”1)Marco Fumian, “Stati di quarantena”, Sinosfere, 9, 2020, 116-128, 118. – come ha ben suggerito Marco Fumian – non si arresta. Giorno dopo giorno si aggiungono sempre più dettagli delle nuove narrazioni che il Partito promuove al duplice scopo di glorificare il suo operato e obliterare le sue mancanze nella gestione delle fasi iniziali della crisi. Mentre sul web cinese si dibatte della possibile origine americana del “coronavirus” (o SARS-CoV-2) e perfino funzionari di governo danno adito a speculazioni circa il ruolo di Washington nella diffusione globale della sindrome respiratoria Covid-19, il popolo viene chiamato, ancora una volta, a “ringraziare” il Partito e il suo segretario generale per il lavoro svolto attraverso una campagna di “educazione alla gratitudine” (gan’ en jiaoyu 感恩教育)2)Sull’evoluzione della “politica della gratitudine” e in particolare i suoi sviluppi sotto Xi Jinping, si veda Qian Gang, “The Politics of Gratitude”, China Media Project, 23 marzo 2020. e “la longa manus del Dipartimento centrale di propaganda” si spinge fino a stringere e fare proprio anche il “mondo poetico”, come ci racconta Federico Picerni.3)Federico Picerni, “(Auto)narrazioni in Cina ai tempi del coronavirus”, Sinosfere, 10, 2020, 16-32.

Ma come viene costruita questa narrazione? Come prende forma attraverso il linguaggio, verbale e non, il mosaico propagandistico della “guerra di popolo” (renmin zhanzheng 人民战争) – così com’è stata ribattezzata da Xi Jinping la lotta all’epidemia ? In breve, come si trasforma un’epidemia in un poema epico? Di seguito, proveremo a rintracciare i piccoli tasselli che dal 20 gennaio, giorno in cui Xi ha finalmente annunciato il diffondersi del coronavirus, hanno mano a mano costruito questa nuova “guerra di popolo”, caricandola di significato politico e importanza simbolica.

Una premessa: calamità “naturale” (tianzai 天灾) o causata dall’uomo (renhuo 人祸)?

Partiamo dalle definizioni. L’epidemia che ha avuto come epicentro Wuhan è ufficialmente definita come “grave emergenza sanitaria pubblica” (tufa zhongda gonggong weisheng shijian 突发重大公共卫生事件). Dunque rientra nelle cosiddette tufa shijian突发事件 (emergenze), le quali comprendono tutti quegli eventi che potrebbero minare la “stabilità sociale” (shehui wending 社会稳定) e che pertanto necessitano e giustificano l’adozione di “misure di emergenza” (yingji chuzhi cuoshi 应急处置措施).4)Zhonghua renmin gongheguo tufa shijian yingduifa 中华人民共和国突发事件应对法 [Legge in materia di gestione di eventi emergenziali della Repubblica Popolare Cinese]. Si tratta, è chiaro, di un’indicazione generica tesa a guidare l’azione governativa e a motivarla agli occhi della popolazione; una sorta di “non luogo” dove qualsiasi azione è giustificata dall’“emergenza” stessa.  Nelle parole di Sorace,

Although the fluid legal classification of “emergency” [tufa shijian] and the Party discourse on “crisis” (weiji) blur the distinctions between qualitatively different events by grouping them together as a threat to social stability, their malleability also places ultimate control over how they are defined in the hands of the Party.5)Christian Sorace, Shaken Authority. China’s Communist Party and the 2008 Sichuan Earthquake (Ithaca and London: Cornell University Press, 2017), 2.

Per intenderci, sia il terremoto del Sichuan del 2008 – di cui Sorace analizza la gestione ideologico-discorsiva – sia l’attacco terroristico in piazza Tian’anmen del 2013 sono inseriti tra le tufa shijian. Il termine di per sé non dà alcuna indicazione circa la cause scatenanti, ovvero se la responsabilità sia da imputare a un errore umano o una calamità naturale. In poche parole, le emergenze tufa shijian includono tanto i disastri naturali (tianzai 天灾) quanto quelli causati dall’uomo (renhuo 人祸).

La distinzione tra tianzai e renhuo è associata storicamente al Grande Balzo in Avanti, durante il quale milioni di persone persero la vita. La carestia che fece seguito al Grande Balzo è stato il risultato di molteplici fattori, tra i quali gli irrealistici obiettivi per la produzione agricola e industriale e la scarsa accuratezza nella trasmissione delle informazioni dai governi locali a quello centrale; a questi si sono poi sommati una serie di disastri naturali. Pertanto nel disastro del Grande Balzo entrarono in gioco tanto i fattori umani quanto quelli naturali. Tuttavia, per volere di Mao in persona, quest’ultimo venne archiviato nella storia ufficiale della Repubblica Popolare Cinese come “tre anni di calamità naturali” (san nian de ziran zaihai 三年的自然灾害).

Lo stesso vale per l’epidemia di Covid-19, che si tratterebbe appunto di una “calamità naturale”. Classificare l’epidemia in questo modo solleva il Partito, almeno a livello centrale, da ogni responsabilità. Per di più, esso consente di rappresentare l’epidemia come una prova (dakao 大考) inviata dal “cielo” (tian 天) per testare la capacità di governo del Partito. La prova, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, è stata superata egregiamente: il Partito si è dimostrato degno, ancora una volta, dell’investitura del “mandato celeste” – la fonte d’autorità di origine divina su cui si è basato per secoli l’alternarsi delle dinastie regnanti. Il superamento di questa prova spazza via in un sol colpo tutte le altre minacce (proteste a Hong Kong e febbre suina per citare quelle che hanno sollevato più clamore).

È interessante notare come quest’ultima metafora, quella della prova d’esame, si ricolleghi al filone dello studio tanto in voga sotto Xi. Basti pensare alle due applicazioni per smartphone che sono state prodotte e messe in circolazione per agevolare lo smart studying dei membri del Partito e della popolazione: xuexi Zhongguo 学习中国 “Studiare la Cina (di Xi)” e xuexi qiangguo  学习强国 “Studiare il Paese Potente (di Xi)”, i cui nomi giocano entrambi sul cognome del presidente cinese, Xi 习.

In altre parole, l’epidemia di Covid-19 altro non è che uno dei tanti ostacoli che “il popolo cinese guidato dal Partito” ha superato nella sua incessante “lotta” (fendou 奋斗) verso l’obiettivo ultimo di far “rinascere” (fuxing 复兴) la nazione cinese. Essa è, perciò, una nuova “guerra di popolo” ormai (quasi) vinta.

Raccontare l’epidemia: un’altra “guerra di popolo” (quasi) vinta!

Sulla base di quanto scritto in precedenza, è evidente il tentativo di riarticolare la vicenda sopra esposta alla stregua di una storia avventurosa, eroica, a tratti leggendaria. Per esplicitare meglio tale concetto sia qui concesso un cambio di tono.

La “storia” di Xi potrebbe a tutti gli effetti cominciare così:

C’era una volta Xi Jinping, il grande “leader” (lingxiu 领袖). Egli “ben conosceva” (liaojie 了解) il popolo (renmin 人民) ed era per questo “amato e stimato” (renmin aidai 人民爱戴).6)L’1 novembre 2017 è stato pubblicato un documento del Comitato Permanente del Partito Comunista Cinese, dal titolo “Guanyu renzhen xuexi xuanchuan guanche dang de shijiu da jingshen de jueding” 关于认真学习宣传贯彻党的十九大精神的决定 [Decisioni concernenti lo studio e la diffusione dello spirito del XIX Congresso del Partito], che sprona a riunirsi intorno al segretario generale, Xi Jinping, dato che questi è “amato e rispettato dal popolo” (renmin aidai 人民爱戴) e degno del titolo di leader (领袖). Vedi Qian Gang, “China Discourse Report 2018,” China Media Project, 30 dicembre 2018.

E di seguito:

I comitati di Partito e gli organi governativi di tutti i livelli devono porre al primo posto la vita, la sicurezza e la salute delle masse popolari, elaborare soluzioni accurate, organizzare con tutte le proprie forze il lavoro di prevenzione e controllo, adottare misure realistiche ed efficaci, e limitare in modo risoluto la diffusione dell’epidemia.7)Xi Jinping: yao ba renmin qunzhong shengming anquan he shenti jiankang fang zai di yi wei – jianjue ezhi yiqing manyan shitou” 习近平要把民群众命安全和体健康放在第坚决遏制疫情蔓延势头 [Xi Jinping: Porre al primo posto la vita, la sicurezza e la salute delle masse popolari. Limitare la diffusione dell’epidemia con fermezza], Renmin Ribao 人民日报, 21 gennaio 2020.

Queste le parole pronunciate da Xi il 20 gennaio e riportate il giorno seguente dal Quotidiano del Popolo (Renmin Ribao 人民日报). Di lì a poco, il lavoro di prevenzione e controllo dell’epidemia Covid-19 si trasformerà in una “guerra di popolo” e Xi Jinping assumerà il ruolo di comandante che “conduce” (qinzizhihui  亲自指挥) e “impartisce gli ordini di persona” (pinzi bushu 亲自部署).8)Le espressioni linguistiche utilizzate per dipingere questa “guerra di popolo”, quando la fonte non è espressamente indicata, sono tratte da una serie di video andati in onda su CCTV sin dal 5 marzo 2020. La serie è intitolata “il segretario generale conduce questa guerra di popolo” (zong shuji zhuhui zhe chang renmin zhanzheng 总书记指挥这场人民战争). Ciascuna puntata è dedicata a un aspetto specifico della “guerra di popolo” e ha una durata di otto minuti circa. Alla data odierna,  21 marzo, sono andate in onda un totale di 10 puntate.

Figura 1. Prima pagina del Quotidiano del Popolo del 4 febbraio 2020:
Il partito, il governo, le forze armate, i vari gruppi e organizzazioni sociali, insieme alle imprese, hanno preso provvedimenti urgenti e combattono duramente. Il personale medico si consacra (奉献) senza riserva  e lavora (奋战) con coraggio. Le grandi masse popolari combattono unite e con tenacia. Così, la guerra di popolo contro l’epidemia ha avuto inizio!9)“Daxiang yiqing kangkong de renmin zhanzheng” 打响疫情防控的人民战争 [La guerra di popolo di prevenzione e controllo dell’epidemia è iniziata], Renmin Ribao 人民日报, 04 febbraio 2020.

Analogamente all’epidemia di SARS del 2003,10)Lu Xing, “Construction of Nationalism and Political Legitimacy through Rhetoric of the Anti-SARS Campaign: A Fantasy Theme Analysis”, in John H. Powers, Xiaosui Xiao (a cura di), The Social Construction of SARS: Studies of a Health Communication Crisis (Amsterdam/Philadelphia: John Benjamins Publishing Company 2008), 109-124. l’intera azione di prevenzione e controllo della diffusione del virus Covid-19 è strutturata e rappresentata come una guerra contro un nemico comune, il “demonio” (mogui 魔鬼):

L’epidemia è il demonio, noi non possiamo permettergli di nascondersi.
疫情是魔鬼,我们不能让魔鬼藏匿。

È vero che la metafora bellica non è una prerogativa del linguaggio politico cinese. In Italia, come in altri paesi europei, l’azione di contrasto all’epidemia da Covid-19 è rappresentata come una guerra dal linguaggio politico e mediatico. Né l’uso del linguaggio militare in chiave figurativa in Repubblica Popolare Cinese può essere considerato una novità dei tempi del coronavirus. Tuttavia, l’espressione “guerra di popolo” non è solo una delle tante: al contrario, essa si caratterizza per una portata simbolica particolarmente forte, poiché richiama direttamente al “Pensiero di Mao Zedong” o, com’era d’uso definirlo all’epoca, “Mao Zedong Pensiero” (Mao Zedong sixiang 毛泽东思想). Nel periodo antecedente la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, “la guerra di popolo” era parte integrante della strategia militare elaborata dal Grande Timoniere e consisteva nell’idea di trasformare l’intera popolazione in una forza militare per liberare la nazione dall’imperialismo e realizzare l’indipendenza nazionale. In termini pratici, l’obiettivo era di mobilitare e armare la classe contadina, che all’epoca costituiva la maggior parte della popolazione, per lottare contro il “demone giapponese” (riben guizi 日本鬼子). Sconfitto l’aggressore straniero, però, “la guerra di popolo” assunse significati più profondi di quelli relativi alla mera strategia militare, divenendo, ad esempio, il criterio che distingueva il Partito Comunista Cinese dal Guomindang: il primo, un’arma nella mani del popolo; il secondo, un nemico di quest’ultimo. In breve,

This discourse of people’s war supplied the CCP with an explanation for its victory over both the Japanese and the Nationalist Party, and a source of legitimacy. It was able to defeat armies with superior military and technological support on the basis of its magic weapon—the support of the people.11)Guan Kai, “People’s War”, in Christian Sorace, Ivan Franceschini, Nicholas Loubere (a cura di), Afterlives of Chinese Communism (Verso Books/ANU Press: London/Canberra, 2019), 175-180, 179.

Va da sé che richiamare alla memoria la “guerra di popolo” non è una scelta casuale. Sin dagli anni Ottanta e in particolare dopo gli “eventi” di piazza Tian’anmen e il crollo dell’Unione Sovietica, Pechino ha avviato una “campagna di educazione patriottica” (aiguozhuyi jiaoyu yundong 爱国主义教育运动), la quale, non a caso, dà particolare enfasi alle sofferenze inflitte dall’impero giapponese alla Cina nel corso del secondo conflitto sino-giapponese (1937-1945). Attraverso curriculum scolastici, musei, programmi televisivi, film e serie TV, il partito ricorda ai cittadini di “non dimenticare mai l’umiliazione subita dalla nazione” (wu wang guo chi 勿忘国耻).

Definire l’azione contro l’epidemia “guerra di popolo” fa leva sulla memoria storica del “popolo” stesso, per rafforzare l’unità della nazione cinese contro il nuovo nemico comune, il “demone” (mogui). Ogni guerra che si rispetti, almeno nella sua versione romanzata, ha degli eroi. In questa, il personale ospedaliero che opera in “prima linea” (yixian一线) assume il ruolo di  “eroe” (yingxiong 英雄) della “nuova era” (xin shidai 新时代), altruista, devoto alla causa e che “combatte con coraggio” (yingyong fenzhan 英勇奋战).12)Con ciò non si vuole affatto sminuire il lavoro svolto dal personale ospedaliero della Repubblica Popolare Cinese o altrove, bensì si intente mettere in luce l’uso strumentale che di questo lavoro è stato fatto.

La rappresentazione del personale ospedaliero come eroe della nuova era appare una rivisitazione ai tempi del coronavirus del topos del “lavoratore modello” che accomuna tanto le epopee di epoca maoista quanto le produzioni cinematografiche e televisive che danno voce alla “melodia principale” (zhuxuanlü 主旋律). Queste ultime, incoraggiate con vigore dai vertici del partito sin dagli anni Novanta, sotto Xi sono chiamate a sprigionare “energia positiva” (zheng nengliang 正能量).13)Li Ruru (a cura di), Staging China: New Theatres in the Twenty-First Century (New York: Palgrave Macmillan, 2016), 58-59. Le “truppe dal camice bianco” (bai yi zhanshi 白衣战士 o baiyi zhijia 白衣执甲) incarnano da una parte l’eroe socialista nobile d’animo e completamente devoto all’ideale politico, dall’altra si pongono in continuità con la tendenza propria delle produzioni zhuxuanlü, “melodia principale”, di “normalizzare” la figura dell’eroe, dimostrando come chiunque possa compiere gesta eroiche.14)Riguardo allo sviluppo dei film zhuxuanlü, si veda Yu Hongmei, The Politics of Images: Chinese Cinema in the Context of Globalisaztion (tesi di dottorato, 2008). Le “truppe dal camice bianco” subiscono un doppio e complementare processo di militarizzazione e “politicizzazione” (zhengzhihua政治化) tipico delle rappresentazioni propagandistiche dei “personaggi modello” (mofan renwu 模范人物).15)Chen Rudong 陈汝东, “Lun wo guo guojia chuanbo fanshi de zhanlüe zhuanxing – cong xuanchuan zou xiang chunabo, cong chuanbo zou xiang xiuci” 论我国国家传播范式的战略转型——从宣传走向传播,从传播走向修辞 [Sulla trasformazione strategica della comunicazione nazionale cinese: Da propaganda a comunicazione, da comunicazione a retorica], Chuanmei Da Jiangtan 传媒大讲坛, 3, 2014, 8-12, 10.

 

Ad esempio, nella quinta puntata della serie “Xi Jinping conduce questa guerra di popolo”, intitolata “Determinati a vincere” (jianjue daying 坚决打赢), il personale ospedaliero risponde con il saluto militare a Xi Jinping. Il loro lavoro contro l’epidemia si configura non più solo come lo svolgimento di un dovere, bensì come l’esecuzione di un ordine impartito dall’alto e, precisamente, da Xi. Quest’ultimo, com’è ormai prassi degli ultimi anni, è il protagonista indiscusso della saga sulla “guerra di popolo”. Rispolverando il mito del buon imperatore che vuole il meglio per il suo popolo in contrasto con i corrotti governatori locali, Xi fa “commuovere” (gandong 感动) la popolazione nel corso della sua visita a Wuhan.16)Si veda il decimo episodio, intitolato “coagulare le forze fisiche e mentali” (ning xin ju li 凝心聚力), della serie di video di cui sopra, “Il segretario generale conduce la guerra di popolo”. L’uso dei quadri locali come capro espiatorio ha una lunga tradizione in Cina e, tra gli esempi più emblematici nella storia recente, spicca ancora una volta l’esempio del Grande Balzo.17)Felix Wemheuer, “Dealing with Responsibility for the Great Leap Famine in the People’s Republic of China”, The China Quarterly, 201, 2010, 176-194, 181. La gestione dell’emergenza epidemiologica non fa eccezione: mentre Xi viene rappresentato come l’incarnazione della figura del leader premoderno dotato di “empatia verso il popolo, senso di responsabilità, lungimiranza strategica ed eccezionali capacità di leadership” (wei min qinghuai, shiming dandang, zhanlüe yuanjian  he zhuoyue lingdaoli 为民情怀、使命担当、战略远见和卓越领导力),18)Queste sono le qualità attribuite a Xi Jinping in un articolo pubblicato da Xinhua per la presentazione di un volume dedicato alle strategie adottate dalla RPC contro la diffusione dell’epidemia. Vedi “Daguo zhan ‘yi’ jinqi chuban” 大国战近期出版 [Nuova uscita: ‘La guerra all’epidemia del Grande Paese’”], Xinhua 新华, 26 febbraio 2020. i dirigenti locali sono chiamati a rispondere legalmente delle loro mancanze e negligenze.

Nelle penultima puntata, la nona, intitolata “Il grande partito si fa carico della missione” (da dang dandang 大党担当), la politicizzazione del personale ospedaliero del Wuhan Tongji Hospital si concretizza nella loro appartenenza al Partito:

Il 90% di noi, medici e infermieri che lavoriamo in prima linea, è membro del Partito.

Per ironia della sorte, anche al dott. Li Wenliang – primo a dare l’allarme per casi sospetti di polmonite, e per questo redarguito dalle autorità con l’accusa di diffusione di informazioni false – è toccato l’inquadramento postumo tra le fila del Partito. In un recente tentativo di appropriazione della figura del medico posto al centro del dibattito pubblico e diventato simbolo della lotta per la libertà di parola, i media ufficiali hanno reclamano la sua affiliazione al Partito,19)Il testo del rapporto conclusivo dell’indagine svolta sul caso Li Wenliang è disponibile online: “Guanyu qunzhong fanying de sheji Li Wenliang yisheng youguan qingkuang diaocha de tongbao” 关于群众反映的涉及李文亮医生有关情况调查的通报 [Rapporto investigativo sulla situazione del dottor Li Wenliang in seguito alle reazioni delle masse], Xinhua, 19 marzo 2020. Sul caso, si veda anche David Bandurski, “Reclaiming Dottor Li,” China Media Project, 19 marzo 2020. cercando di trasformarlo nella “eroica figura del martire patriottico”20)Corrado Neri, “Corpi del cinema cinese. Repubblicani, comunisti, febbricitanti e digitali”Sinosfere, 9, 2020, 38-52, 42. canonizzata nella cinematografia della RPC del XX secolo. In questo modo, proprio colui che aveva affermato che per costruire una società “sana” (jiankang 健康) non vi può essere una sola voce (yi zhong shengyin 一种声音21)Queste le parole del dott. Li rilasciate al giornale Caixin poco prima del decesso. Vedi “‘Jiankang de shehui bu ying zhi you yi zhong shengyin’ xin guan feiyan ‘chuishao ren’ Li Wenliang qushi” 健康的社会不应只有一种声音新冠肺炎吹哨人李文亮去世 [‘Una società in salute non può avere una sola voce’. Muore Li Wenliang, colui che aveva lanciato l’allarme sulla pneumonia da nuovo coronavirus”, Caixin 财新,7 febbraio.) diviene eroe e simbolo nella narrazione ufficiale. Con un abile colpo di mano, la resistenza viene inglobata, assorbita e riarticolata dal discorso egemonico, facendo sì che nella “storia della Cina” (Zhongguo gushi 中国故事) – da raccontare dentro e fuori casa, come ordinato da Xi – non vi siano macchie.

Fin qui, piuttosto che costituire un momento di rottura, la rappresentazione della nuova “guerra di popolo” si pone nel solco della continuità rispetto alle strategie narrative adoperate dal Partito durante lo scorso secolo e quello attuale. Tuttavia, in questa precisa occasione si può intravedere un importante elemento di novità, riconducibile al nuovo atteggiamento assunto dalla dirigenza cinese nel campo della politica estera. È lontano il tempo in cui la RPC “nascondeva le proprie capacità” (tao guang yang hui 韬光养晦); ormai è attore leader sullo scacchiere internazionale, e a dirlo non è solo Pechino. Ovunque scorrono le immagini di vari esperti e dirigenti di organizzazioni internazionali che plaudono il governo cinese per le sue capacità di gestione dell’emergenza. Ovviamente, in questo tripudio di complimenti, non si tralasciano le parole di elogio per lo stesso Xi Jinping da parte di Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS):

“… the commitment of the political leadership starting from the number one, from the president himself, […] the level of his knowledge is very very amazing.”22)Si veda il settimo episodio, intitolato “Destino condiviso”, della suddetta  serie, “Il segretario generale conduce la guerra di popolo”.

Tale affermazione, rilanciata a più riprese, viene riportata anche nella serie di video di cui sopra,  in particolare nella settima puntata: “Destino condiviso” (mingyun yu gong 命运与共). Il riferimento al concetto di “comunità dal destino condiviso per l’umanità” (renlei mingyun gongtongti 人类命运共同体) è esplicito; ma, se per caso qualcuno non lo avesso colto, viene Xi in aiuto:

La Cina sostiene l’idea di “comunità dal destino condiviso per l’umanità”: è responsabile della sicurezza e della salute del popolo cinese, e adempie ai propri doveri verso la salute pubblica a livello globale.

L’attuale azione di soccorso da parte del governo di Pechino nei confronti dei paesi più colpiti dall’emergenza epidemiologica, Italia compresa, viene inquadrata e presentata come uno dei tanti aspetti che compongono la visione della “comunità dal destino condiviso per l’umanità”, che, è bene ricordare, accompagna l’iniziativa della Nuova Via della Seta, la quale è di fatto finalizzata a dare nuovo impulso alla globalizzazione economica.

Così, sembra di vedere le immagini conclusive del colossal di science fiction cinese che ha sbancato al botteghino l’anno scorso, La Terra Errante (liulang diqiu 流浪地球). Certo, il contesto è ben diverso: la minaccia non è, almeno oggi, l’evoluzione del Sole in una gigante rossa che minaccia il globo terrestre e la Terra non sta traslocando verso un altro sistema solare. Ma il messaggio di fondo è lo stesso: la Cina chiama a raccolta tutti gli altri paesi e si pone a capo nella missione di salvare il genere umano, il renlei人类 che tanto sta a cuore a Xi Jinping.

Conclusione

All’inizio del presente contributo, ci siamo chiesti come si potesse trasformare un’emergenza epidemiologica in un poema epico atto a glorificare l’operato del Partito. Ebbene, dall’analisi sin qui esposta, si evince come, nel plasmare la narrazione ufficiale, antiche e più recenti strategie vengono impiegate e riadattate al mutato contesto. Da una parte, viene riesumata la retorica maoista propria della “guerra di popolo” nel tentativo di catalizzare l’attenzione verso il nuovo nemico comune e trasformare una pluralità di voci – anche quelle poetiche23)Vedi l’articolo già citato di Federico Picerni. – in un coro unanime di consensi. Dall’altra, un’attenta selezione dei commenti della comunità internazionale sull’operato di Pechino lascia intendere che, sì, si è sulla giusta strada ed è tempo di esportare il “modello cinese”. Tra tutte, le parole di plauso espresse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità risuonano in modo ancor più forte, perché l’oggetto di ammirazione non è solo la “rotta” cinese ma anche colui che la dirige, Xi Jinping.

In breve, la nuova “guerra di popolo” ha dato prova ancora una volta di cosa siano “velocità, dimensione e miracolo cinese” (zhongguo sudu, zhongguo guimo, zhongguo qiji 中国速度,中国规模,中国奇迹”) realizzabili solo grazie alla “superiorità” (youshi 优势) del sistema politico cinese con a capo il Partito.24)Wu Jiahua 吴家华, “Kangyi guimo he sudu zhanxian zhongguo zhidu youshi” 抗疫规模和速度彰显中国制度优势 [La dimensione e la velocità della resistenza contro il virus dimostrano la superiorità delle istituzioni cinesi], Qiushi 求是, 5 marzo 2020. Così, anche un altro virus, il “virus ideologico” (sixiang shang de bingdu 思想上的病毒) – la cui presenza giustifica, ad esempio, i campi di “rieducazione” in Xinjiang – viene estirpato.

Immagine: Aspettiamo il vostro ritorno nella salute e nella vittoria!

Gallelli, Una nuova guerra di popolo PDF

Beatrice Gallelli  ha conseguito il dottorato presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia con una ricerca incentrata sul discorso politico cinese contemporaneo, in particolare, sul concetto di “sogno cinese” promosso dall’attuale presidente Xi Jinping. L’ultimo articolo in cui presenta i risultati della sua ricerca è “Doing Things with Metaphors: Analysing the Use of Creative Metaphor in the Discourse on the Chinese Dream”, uscito su un numero supplementare di Annali di Ca’ Foscari- Serie Orientale. Si è altresì occupata del discorso politico cinese rivolto all’estero, trattando ad esempio del discorso ufficiale sulla una nuova Via della Seta. Uno studio al riguardo è stato pubblicato nel volume China’s New Silk Road. An Emerging World Order, a cura di Carmen Amado Mendes (Routledge 2018).

 

 

 

References
1 Marco Fumian, “Stati di quarantena”, Sinosfere, 9, 2020, 116-128, 118.
2 Sull’evoluzione della “politica della gratitudine” e in particolare i suoi sviluppi sotto Xi Jinping, si veda Qian Gang, “The Politics of Gratitude”, China Media Project, 23 marzo 2020.
3 Federico Picerni, “(Auto)narrazioni in Cina ai tempi del coronavirus”, Sinosfere, 10, 2020, 16-32.
4 Zhonghua renmin gongheguo tufa shijian yingduifa 中华人民共和国突发事件应对法 [Legge in materia di gestione di eventi emergenziali della Repubblica Popolare Cinese].
5 Christian Sorace, Shaken Authority. China’s Communist Party and the 2008 Sichuan Earthquake (Ithaca and London: Cornell University Press, 2017), 2.
6 L’1 novembre 2017 è stato pubblicato un documento del Comitato Permanente del Partito Comunista Cinese, dal titolo “Guanyu renzhen xuexi xuanchuan guanche dang de shijiu da jingshen de jueding” 关于认真学习宣传贯彻党的十九大精神的决定 [Decisioni concernenti lo studio e la diffusione dello spirito del XIX Congresso del Partito], che sprona a riunirsi intorno al segretario generale, Xi Jinping, dato che questi è “amato e rispettato dal popolo” (renmin aidai 人民爱戴) e degno del titolo di leader (领袖). Vedi Qian Gang, “China Discourse Report 2018,” China Media Project, 30 dicembre 2018.
7 Xi Jinping: yao ba renmin qunzhong shengming anquan he shenti jiankang fang zai di yi wei – jianjue ezhi yiqing manyan shitou” 习近平要把民群众命安全和体健康放在第坚决遏制疫情蔓延势头 [Xi Jinping: Porre al primo posto la vita, la sicurezza e la salute delle masse popolari. Limitare la diffusione dell’epidemia con fermezza], Renmin Ribao 人民日报, 21 gennaio 2020.
8 Le espressioni linguistiche utilizzate per dipingere questa “guerra di popolo”, quando la fonte non è espressamente indicata, sono tratte da una serie di video andati in onda su CCTV sin dal 5 marzo 2020. La serie è intitolata “il segretario generale conduce questa guerra di popolo” (zong shuji zhuhui zhe chang renmin zhanzheng 总书记指挥这场人民战争). Ciascuna puntata è dedicata a un aspetto specifico della “guerra di popolo” e ha una durata di otto minuti circa. Alla data odierna,  21 marzo, sono andate in onda un totale di 10 puntate.
9 “Daxiang yiqing kangkong de renmin zhanzheng” 打响疫情防控的人民战争 [La guerra di popolo di prevenzione e controllo dell’epidemia è iniziata], Renmin Ribao 人民日报, 04 febbraio 2020.
10 Lu Xing, “Construction of Nationalism and Political Legitimacy through Rhetoric of the Anti-SARS Campaign: A Fantasy Theme Analysis”, in John H. Powers, Xiaosui Xiao (a cura di), The Social Construction of SARS: Studies of a Health Communication Crisis (Amsterdam/Philadelphia: John Benjamins Publishing Company 2008), 109-124.
11 Guan Kai, “People’s War”, in Christian Sorace, Ivan Franceschini, Nicholas Loubere (a cura di), Afterlives of Chinese Communism (Verso Books/ANU Press: London/Canberra, 2019), 175-180, 179.
12 Con ciò non si vuole affatto sminuire il lavoro svolto dal personale ospedaliero della Repubblica Popolare Cinese o altrove, bensì si intente mettere in luce l’uso strumentale che di questo lavoro è stato fatto.
13 Li Ruru (a cura di), Staging China: New Theatres in the Twenty-First Century (New York: Palgrave Macmillan, 2016), 58-59.
14 Riguardo allo sviluppo dei film zhuxuanlü, si veda Yu Hongmei, The Politics of Images: Chinese Cinema in the Context of Globalisaztion (tesi di dottorato, 2008).
15 Chen Rudong 陈汝东, “Lun wo guo guojia chuanbo fanshi de zhanlüe zhuanxing – cong xuanchuan zou xiang chunabo, cong chuanbo zou xiang xiuci” 论我国国家传播范式的战略转型——从宣传走向传播,从传播走向修辞 [Sulla trasformazione strategica della comunicazione nazionale cinese: Da propaganda a comunicazione, da comunicazione a retorica], Chuanmei Da Jiangtan 传媒大讲坛, 3, 2014, 8-12, 10.
16 Si veda il decimo episodio, intitolato “coagulare le forze fisiche e mentali” (ning xin ju li 凝心聚力), della serie di video di cui sopra, “Il segretario generale conduce la guerra di popolo”.
17 Felix Wemheuer, “Dealing with Responsibility for the Great Leap Famine in the People’s Republic of China”, The China Quarterly, 201, 2010, 176-194, 181.
18 Queste sono le qualità attribuite a Xi Jinping in un articolo pubblicato da Xinhua per la presentazione di un volume dedicato alle strategie adottate dalla RPC contro la diffusione dell’epidemia. Vedi “Daguo zhan ‘yi’ jinqi chuban” 大国战近期出版 [Nuova uscita: ‘La guerra all’epidemia del Grande Paese’”], Xinhua 新华, 26 febbraio 2020.
19 Il testo del rapporto conclusivo dell’indagine svolta sul caso Li Wenliang è disponibile online: “Guanyu qunzhong fanying de sheji Li Wenliang yisheng youguan qingkuang diaocha de tongbao” 关于群众反映的涉及李文亮医生有关情况调查的通报 [Rapporto investigativo sulla situazione del dottor Li Wenliang in seguito alle reazioni delle masse], Xinhua, 19 marzo 2020. Sul caso, si veda anche David Bandurski, “Reclaiming Dottor Li,” China Media Project, 19 marzo 2020.
20 Corrado Neri, “Corpi del cinema cinese. Repubblicani, comunisti, febbricitanti e digitali”Sinosfere, 9, 2020, 38-52, 42.
21 Queste le parole del dott. Li rilasciate al giornale Caixin poco prima del decesso. Vedi “‘Jiankang de shehui bu ying zhi you yi zhong shengyin’ xin guan feiyan ‘chuishao ren’ Li Wenliang qushi” 健康的社会不应只有一种声音新冠肺炎吹哨人李文亮去世 [‘Una società in salute non può avere una sola voce’. Muore Li Wenliang, colui che aveva lanciato l’allarme sulla pneumonia da nuovo coronavirus”, Caixin 财新,7 febbraio.
22 Si veda il settimo episodio, intitolato “Destino condiviso”, della suddetta  serie, “Il segretario generale conduce la guerra di popolo”.
23 Vedi l’articolo già citato di Federico Picerni.
24 Wu Jiahua 吴家华, “Kangyi guimo he sudu zhanxian zhongguo zhidu youshi” 抗疫规模和速度彰显中国制度优势 [La dimensione e la velocità della resistenza contro il virus dimostrano la superiorità delle istituzioni cinesi], Qiushi 求是, 5 marzo 2020.