Introduzione

La maggior parte della voluminosa letteratura sui rituali taoisti si focalizza sul ricreare le glorie dell’antica Cina.1)Questo saggio è la traduzione dell’articolo “A flawed funeral” pubblicato il 2 dicembre 2019 nel blog di Stephen Jones: https://stephenjones.blog/?s=funeral. Ringraziamo l’autore per la gentile concessione. NdT. Nonostante le etnografie condotte a partire dagli anni ’80 abbiano notevolmente arricchito le nostre conoscenze, la complessità della vita moderna entra solo sporadicamente nelle descrizioni dei rituali osservati sul campo. La ricerca di “reperti viventi” predomina, suggerendo una coesione sociale delle comunità locali fuori dal tempo.2)La mia etnografia diacronica sui taoisti della famiglia Li nella contea di Yanggao nel nord dello Shanxi è in parte ispirata agli studi classici di Geertz. Per quanto riguarda la Cina, Ken Dean ha posto l’accento sulle tensioni insite nella rinascita della pratica rituale nel Fujian negli anni ’80. Questo post è basato sul capitolo 19 del mio libro Daoist priests of the Li family: Ritual Life in Village China (Three Pines Press, 2016); nel mio film Li Manshan: portrait of a folk Daoist (2015) si possono osservare i rituali qui descritti.

A partire dalle mie visite nello Shanxi nel 2003, invece, ho potuto osservare un rapido declino delle “vecchie regole” (lao guiju 老规矩) della pratica rituale. Al giorno d’oggi la banda dei preti laici taoisti guidati da Li Manshan svolge il proprio lavoro per committenti, famigliari e spettatori che mostrano competenze minori, e per certi aspetti la risposta della banda a questa mancanza di apprezzamento è quella di esibirsi in modo meno scrupoloso. I taoisti sono profondamente sfiduciati rispetto al futuro. Hanno amato l’entusiasmante finale a percussioni del Trasferimento delle offerte (al minuto 1:11:07 del mio film) tanto quanto me, ma osservano che “tra dieci anni non lo ascolterà più nessuno”. Sanno che un simile repertorio è prezioso ma anche che non saranno in grado di preservarlo. Il loro commento è espresso senza angosce o sentimentalismi. Mentre la generazione di Li Qing era solita indossare spessi costumi neri sotto le vesti rosse anche nella calura estiva, ora loro si limitano a indossare i costumi rossi sopra gli abiti di tutti i giorni. E per il Rituale di raccolta dell’acqua, sarò all’antica, ma una bottiglia di plastica di Sprite non è proprio il massimo (vedi Cambiare i manufatti rituali).

Eppure, continuano a esigere da sé stessi certi standard fondamentali, mantenendo vive molte delle antiche regole, nonostante le difficoltà. Suonano in processione durante tutto il percorso dalla Sala delle Scritture all’altare e di ritorno. Mentre cantano sull’altare a volte possono sembrare poco rigorosi (con battute occasionali, o addirittura qualcuno che risponde al cellulare), ma la loro solennità di base dimostra l’intimo bisogno di mantenere alta la propria reputazione. Negli ultimi tempi, tendono a cantare alcuni degli inni dell’Invocazione (il Canto in lode dell’Orsa Maggiore e il Mantra delle tre generazioni) un po’ troppo velocemente, ma eseguono ancora la maggior parte degli inni molto lentamente (in particolare quelli per l’Apertura e la Consegna delle scritture), quando sicuramente potrebbero permettersi un andamento più rapido; né li abbreviano. Mentre cantano a cappella tengono i grandi cimbali piegati sul petto, mostrando grande solennità. C’è ancora spazio per ulteriore declino.

Come suo padre Li Qing prima di lui, anche Li Manshan si preoccupa per lo stress di essere a capo della banda e di scegliere il personale più adatto, proprio come un direttore di una banda jazz, in effetti. Ma è lungi dall’essere troppo coinvolto; mi piace considerarlo come un’espressione del “non-agire” taoista, il wuwei 无为. Li si accorge delle occasionali imperfezioni nell’esecuzione, ma raramente rimprovera. Il sostituto Guicheng tende a fare un gesto silenzioso tra i battiti lenti sul gong, il che “non è bello a vedersi”, ma Li Manshan glielo fa notare timidamente solo quando si rende conto che l’ho notato. Una volta tornati nella Sala delle Scritture, in contrasto con il modo in cui i taoisti si comportano adesso, Li Qing e i suoi colleghi erano soliti “tenere una riunione” per discutere di come era andato il rituale, sempre nell’ottica di preservare certi standard. Li Qing vorrebbe certamente attenersi alle “vecchie regole” anche ora, ma data l’apatia degli ospiti neppure lui riuscirebbe a farlo. Già negli anni ’80 presiedette a una revisione radicale della sequenza della fiera del tempio, e il Rituale del perdono che ha eseguito durante un funerale del 1991 era molto diverso da quanto prescritto nel manuale.3)Vedi Jones, Daoist priests of the Li family, 246–249. Il declino è avvenuto gradualmente a ondate nel corso dell’ultimo secolo circa.

Quando sono ancora eseguiti, alcuni dei rituali pubblici dei fashi 法师 sono stati semplificati in maniera radicale. Ne sono esempi l’Apertura degli spazi, la Comunicazione delle lanterne e il Giudizio ed elemosina. Una mattina presto, prima di un funerale, Jingui mi ha fornito un’analisi perspicace della situazione attuale. Il ciclo va dal rituale (yishi 仪式) alla forma (xingshi 形式) fino a quando quest’ ultima non diventa essa stessa un tipo di rituale; così il rituale diventa simbolico, e il simbolo si fossilizza.

Parliamo ora di alcuni casi di declino che ho osservato nel 2011.

1. Rituale multi-tasking

 La famiglia Li è sempre stata orgogliosa del fatto di potersi dividere in più gruppi per eseguire diversi rituali nello stesso giorno. Ma ora, è addirittura la stessa banda di musicisti che può prendere parte a più di un evento nello stesso giorno, alternando un paio di segmenti rituali a turno. Ciò è reso possibile dai migliori mezzi di trasporto ma anche dalle richieste più limitate da parte degli ospiti. Anche da solo, Li Manshan riesce ora a passare rapidamente da spaccare una ciotola in un villaggio a decorare una bara in un altro.

Una mattina del 2011, durante un funerale a Houying, sono riusciti a fare una breve apparizione di mezza giornata al nuovo tempio fuori Liangyuan Bassa. Li Manshan, Li Bin e Wu Mei sono partiti alle 7:30 per andare sul posto ad Aprire le scritture, unendosi ad altri tre taoisti; poi si sono affrettati a tornare a Houying per la processione funebre prima di tornare di nuovo a Liangyuan Bassa, suonando una lunga sessione di shengguan 笙管 seduti attorno a un tavolo all’esterno. Più tardi, in una stanza piena di fumo a lato del complesso del tempio, ho osservato un folto gruppo di persone, soprattutto donne, affollarsi intorno a una medium spiritica che curava malattie. Mi sono reso conto solo allora che questo doveva essere il motivo principale per cui il tempio veniva ricostruito.

2. Fast-food in stile taoista

Nel maggio 2011 sono stato coinvolto in un altro rituale celebrato in modo sbrigativo.

La banda doveva partecipare alla celebrazione di un funerale a Houying, il villaggio di Jingui. Dopo un piacevole Rituale di invocazione e una cena trascorsa in allegria, prima del rito serale del Trasferimento delle offerte, hanno deciso di inserire un altro rapido Trasferimento delle offerte nel villaggio di Wujiahe, a mezz’ora di macchina lungo stradine tortuose. Così ci siamo ammassati tutti di buon grado nell’auto di Yang Ying, mentre Jingui è rimasto indietro per occuparsi dei parenti, così l’ho dovuto sostituire io ai gong.

L’altro funerale era molto più piccolo, con modeste decorazioni sull’altare, e nessuno si è preoccupato quando ci siamo messi a fare le offerte a ritmo serrato, anzi, praticamente si aspettavano che lo facessimo. Per i tre segmenti abbiamo cantato solo brevi estratti di inni, ben lontani dalle classiche lunghe sequenze prescritte. Si tratta di un’eccezione, in realtà, e i taoisti hanno accettato di farlo solo perché l’ospite li ha supplicati.

Ho già accennato a una certa recente semplificazione del Trasferimento delle offerte. Mentre ci rimettevamo in macchina per tornare a Houying per il “piatto principale”, ho scherzato sul fatto che questa è una versione fast-food del rituale, come cibo da asporto al drive-in. Poco più a nord, gli ospiti sono ancora più superficiali—non richiedono nemmeno più l’Invocazione. Anche nella nostra zona, alcuni committenti ora richiedono inni più brevi per il Trasferimento delle offerte; Li Bin ricorda un funerale recente in cui l’ospite non voleva affatto il rituale, considerandolo “troppo complicato” (bah!). Tuttavia, al nostro ritorno a Houying hanno eseguito una bella sequenza completa, con tre lunghi inni lamentosi.

3. Un funerale imperfetto

Durante il mio soggiorno nell’ottobre del 2011 attendevo con ansia di prendere parte a un funerale di tre giorni in un villaggio vicino; dato chre questi funerali non sono più così diffusi, avrei avuto l’occasione di partecipare a diversi riti rari. Quando giunse il giorno ero di ottimo umore; era una bella mattinata di sole autunnale e ci trovavamo in un pittoresco paesino con una popolazione di appena due o trecento abitanti.

Nei giorni successivi le mie speranze vennero progressivamente deluse. Dapprima, venni a sapere che i taoisti oramai semplificano abitualmente la sequenza rituale dei tre giorni. Ma in questo villaggio, quando si sono resi conto della profondità dell’ignoranza rituale dei loro ospiti, sono diventati ancora più superficiali. Ho così comincio a rendermi conto che un fattore cruciale nel mantenimento del rituale è che “l’ospite sia cooperativo” (dongjia peihe 东家配合). I taoisti sono abituati a dover guidare la famiglia ospitante attraverso il rituale, ma qui hanno percepito della riluttanza.

La defunta aveva 93 anni. Il suo terzo figlio era morto sette anni prima, all’età di 52 anni; la sua bara era stata rimossa dalla tomba allo scopo di seppellirli insieme, e ora si trovava sul ciglio della strada sotto un tendone. Li Manshan era andato a stabilire la data del rituale e il terzo giorno aveva decorato la nuova bara; inoltre, due giorni prima del funerale, Li Bin aveva decorato la Sala dell’Anima. Quindi, probabilmente i taoisti avevano percepito una certa ignoranza della famiglia ospitante ben prima di presentarsi per officiare il rito… ma il lavoro è lavoro.

La Sala delle Scritture – come al solito all’altra estremità del villaggio per consentire una processione adeguatamente lunga – è la casa di un povero ma affabile scapolo di 50 anni. Fa ancora caldo e la sua casa è piena di mosche. Guardo con ammirazione i dipinti murali intorno al Kang, il letto di mattoni, del nostro ospite; il loro fascino decadente mi ricorda i dipinti murali della dinastia Ming, e resto sorpreso nell’apprendere che sono stati dipinti quando la casa venne costruita nel 1978!

Dopo le prime due visite mattutine per la Consegna delle Scritture, Wu Mei va in città con la sua moto per ritirare la sua nuova carta di credito mentre gli altri tornano a Pansi per un altro corteo funebre (altra dimostrazione di multi-tasking). Decido di soprassedere per questa volta, e mi fermo a chiacchierare con il nostro ospite mentre si occupa di smistare il raccolto di mais ammassato nel suo cortile. I taoisti tornano dal funerale di Pansi alle 11:25, quindi il tempo basta a malapena per tre delle quattro Consegne delle Scritture canoniche questa mattina. Il rituale dell’Apertura degli spazi, un tempo prescritto a questo punto in un funerale di tre giorni, non viene più eseguito a Yanggao.

Il pranzo è seguito da una siesta. Con Li Manshan ancora impegnato a scrivere documenti rituali sul kang, lì c’è spazio solo per tre di noi; altri due taoisti si sdraiano nella macchina di Yang Ying, mentre Wang Ding si appisola appollaiato precariamente su un baule piuttosto stretto. Poi un paio di compagni di Li Manshan di Houguantun si presentano per chiacchierare con lui.

Alle 15:00 i taoisti partono in processione verso la Sala dell’Anima per l’Apertura delle scritture pomeridiana. Anche questo si rivela un esperimento fallimentare, e questa volta è tutta colpa mia. Su mia richiesta cantano Omaggio eterno (yong guiyi 永皈依) (vedi qui, sotto “3rd moon 4th”), un inno molto lento che non avevo mai avuto occasione di registrare. Solo in seguito si scopre che è comunemente accompagnato da shengguan; questa è la prima volta in più di venti anni che provano la versione a cappella. Sul gong Wang Ding, al tempo ancora inesperto, continua ad andare troppo veloce, ed è un disastro. Tornati alla Sala delle Scritture, lo ripassano diligentemente. Almeno questo dimostra che la versione a cappella può ancora essere eseguita.

Poi il rituale della Raccolta dell’Acqua (il mio film, minuto 41:06). Prima si va alla Sala dell’Anima per prendere i parenti, poi al “fiume” piuttosto distante e quindi di nuovo alla Sala dell’Anima, concludendo con una piacevole sequenza di melodie popolari errentai 二人台 e intrattenimenti. Anche per questa sequenza, la famiglia si dimostra inadeguata, o non è a conoscenza della tradizione di gettare soldi extra sul tavolo per gli officianti o è troppo avara, e io non riesco a convincere i taoisti a permettermi di darne un po’ io.

Dopo cena ammiriamo le stelle e riposiamo un po’ nella Sala delle Scritture, guardando la TV, mentre Li Manshan scrive altri documenti per il Sollevamento dello stendardo di domani. Quando il nostro ospite scapolo ritorna, gli chiedo: “Hai guardato l’opera?” Risponde malinconicamente: “Sì, guardavo le donne”.

Alle 20.30 andiamo alla Sala dell’Anima per la tanto attesa Comunicazione delle lanterne, come viene chiamata. Invece del rituale prescritto, i taoisti si limitano ad accendere dieci candele di fila sul tavolo dell’altare, cantano a cappella il lungo inno Mantra degli spiriti gementi, quindi suonano una rapida sequenza shengguan, ed è tutto finito! Ma la famiglia ne è ignara. I taoisti non mi avvertono nemmeno, né – per gratificarmi? – viene loro in mente di eseguire il rituale appropriato appositamente per me. Ora comincio a rendermi conto che sono scontenti perché i parenti non sono “collaborativi” e non conoscono le “regole”. Ma a prescindere dai rapporti con l’ospite, questa versione semplificata della Comunicazione delle lanterne è diventata lo standard negli ultimi anni.

Quindi finiamo presto, prima delle 22:00. I taoisti vivono tutti nelle vicinanze, quindi decidiamo di non approfittare ulteriormente della modesta ospitalità dello scapolo; mentre gli altri sfrecciano sulle loro moto, Li Bin porta me e Li Manshan a casa a Liangyuan Superiore.

La mattina dopo Yuan Xuedong sostituisce suo cugino Yuan Gaoshan e Yang Ying sostituisce Li Bin, che è andato a dirigere un altro funerale a Liangyuan Bassa. Nella Sala delle Scritture Li Manshan realizza la bandierina triangolare di carta che va messa in cima al palo centrale per il Sollevamento dello stendardo (il mio film, da 44:22) e prepara le “delizie”, avvolgendole con cura nella bellissima lunga bandiera. Dopo le prime due sessioni della Consegna delle scritture i taoisti preparano l’area rituale, appendono i quadrati di carta, attaccano le iscrizioni rosse “luogo degli dei” sui pali e alzano bandiera e stendardo in alto sul palo centrale. Il rituale viene eseguito nella sua interezza, con tutti gli inni cantati a ciascuno dei pali, i parenti li seguono intorno all’area e si inchinano bruciando la carta al momento opportuno. Ma per la cacciata finale Jingui non si preoccupa di indossare il cappello dei cinque Buddha o di brandire la preziosa spada. Si limitano a fare le mosse. Tuttavia, questo è il primo Sollevamento dello stendardo in questi luoghi da almeno tredici anni. Durante le riprese sono stato colpito due volte dai petardi con una magnifica simmetria: prima sulla spalla sinistra e poi non molto tempo dopo sulla destra. Nessun danno. Sono i rischi del mestiere.

I taoisti poi riportano i parenti nella Sala dell’Anima, dove cantano rapidamente una versione a cappella della già breve conclusione in pseudo-sanscrito che chiude inni come il Diverso e Senza Nome. Successivamente, durante una breve visita in cucina per l’Invito delle offerte, cantano l’inno a sei versiSongjing gongde 诵经功德. Tornando alla Sala delle Scritture, fanno una breve sessione di Scritture per il benessere per il nostro povero ospite, suonando le Cinque offerte sullo shengguan mentre si inginocchia e brucia la carta davanti all’immagine del Dio della Città di questa Terra. Poi di nuovo nella Sala dell’Anima per uno sbrigativo rituale della Presentazione delle offerte. Sia l’Invocazione che la Presentazione delle offerte erano più lunghe prima, in particolare durante le fiere del tempio. Dopo pranzo gli altri fanno una siesta, ma Li Manshan deve continuare a scrivere.

Per la prima Consegna delle scritture del pomeriggio cantano a cappella il lungo Mantra dello scheletro (gulou zhenyan 骷髏真言). Mi danno il permesso di restare seduto fuori durante la seconda Consegna delle scritture e, al loro ritorno, mi prendono in giro dicendomi che hanno cantato Fanhun xiang 返魂香, che non ho mai registrato!

Tra un rituale e l’altro (e occasionalmente anche durante) i taoisti controllano i loro cellulari. Chiedersi se i loro antenati della dinastia Ming si sarebbero comportati in questo modo è tanto inutile quanto chiedersi se Mozart avrebbe scritto motivetti per spot televisivi; le condizioni che hanno portato all’esistenza dei telefoni cellulari sono legate a quelle che spingono le persone a controllarli durante i rituali.

Sull’imbrunire, fanno l’Invocazione ai margini del villaggio. Il rituale prescritto da Li Qing per un funerale di tre giorni pone l’Invocazione il primo giorno e il Riscatto dei tesori il secondo giorno; ma poiché non fanno più il Perdono o il Passaggio dei ponti nel secondo giorno, c’è tempo per fare l’Invocazione e il Riscatto dei tesori uno dopo l’altro.

Dopo essere tornati nella Sala dell’Anima, andiamo subito all’area rituale pubblica per il Giudizio ed elemosina. Anche questo rituale viene eseguito raramente, quindi si tratta do una rara occasione. I quadrati di carta appesi intorno all’area per il Sollevamento dello stendardo vengono rimossi e bruciati, lo stesso viene fatto per le iscrizioni rosse delle divinità sui pali e, infine, il palo centrale viene abbattuto. Ma ancora una volta il rituale è ben lontano da quello che dovrebbe essere. Come mi confida in seguito Wu Mei, “È stato un Giudizio ed elemosina modernizzato!”

Dopo torniamo immediatamente alla Sala dell’Anima per recuperare i tesori per la processione del Riscatto dei tesori. Dopo cena ci godiamo la serata fuori dal cancello, ridendo insieme agli abitanti del villaggio, separandoci solo per prendere i nostri posti intorno al tavolo dell’altare per la prima parte del Trasferimento delle offerte. Non appena Wu Mei suona le due lamentose prime note di Diverso e Senza Nome, l’atmosfera si trasforma in un lungo e lento inno di profondo cordoglio. Subito ci immergiamo tutti nella profondità della musica, la nostra concentrazione è totale. Ma il rituale è piuttosto sbrigativo e Yang Ying ci riporta a Liangyuan Alta verso le 23:00. Stanchi come siamo, Li Manshan vuole comunque darmi una spiegazione di come dovrebbe realmente svolgersi il Giudizio ed elemosina, e la nostra stessa chiacchierata serve come una sorta di esorcismo.

L’ultimo giorno, sotto un sole splendente, torniamo al villaggio per la sepoltura. Un elenco di regali è affisso alla porta, su carta rossa: i regali vanno da 800 a 100 yuan, con la maggior parte dei donatori che ne danno 200. L’opinione comune è che questi importi siano un po’ troppo bassi. I preparativi per il funerale vanno straordinariamente a rilento, i parenti si agitano senza fine, mentre Li Manshan borbotta imprecazioni sottovoce. Il corteo funebre è tranquillo. La bara del figlio deve essere seppellita accanto a quella della madre. Li Manshan torna nella Sala dell’Anima per attaccare talismani per un breve esorcismo. Un pranzo prolungato, una giornata nel complesso faticosa. Ormai Li Manshan e Li Bin sono davvero seccati dalla famiglia. Prima Li Manshan deve contrattare con loro sul conto (di solito non è mai un problema), poi Li Bin, il cui impegno a Liangyuan Inferiore è terminato alle 3 di ieri notte, arriva per dare il suo sostegno. Mentre aspetto discretamente nell’auto di Li Bin, un vecchio sdentato mi parla senza sosta e incomprensibilmente per venti minuti. Da quanto ho capito, stava parlando del funerale, poteva essere interessante, ma posso solo dedurre il succo—che è stato un funerale patetico e che la famiglia è avara.

Poi passa una contadina incredibilmente brutta in un miniabito quasi trasparente, portando al pascolo due asini. Mi sembra di essere sul set di un film di Fellini. Ha avuto pietà di me durante il bombardamento verbale del vecchio decrepito e, dopo che se ne è andato, chiacchiera con me per un po’ in cinese standard. Viene dal Sichuan ed è stata venduta a un uomo di questo villaggio vent’anni fa; ricorda che le ci sono voluti un paio d’anni per adattarsi al dialetto di Yanggao.

Mentre Li Bin contratta con la famiglia, al suo interno scoppiano litigi e recriminazioni, persone con la faccia rossa dall’alcool che vagano urlando l’una contro l’altra. È proprio come passare il Natale in Inghilterra. Dopo che Li Bin ci riporta a casa a Liangyuan Alta, Li Manshan e io ci riprendiamo, consultando di nuovo i manuali, chiarendo alcune delle mie incessanti domande e scherzando tra di noi.

4. Coesione e dispersione

Volendo dare un modesto contributo alla buona tradizione di imparare dai rituali mal riusciti, ecco una riflessione su quanto è stato osservato.

L’idea di un rituale mal riuscito presuppone tacitamente che l’obiettivo della cerimonia sia quello di riaffermare e celebrare la solidarietà della comunità – e che una solidarietà del genere effettivamente esista. Il fatto che Geertz e altri non sempre la riscontrino può indicare una presunta perdita di tale armonia nel quadro delle complesse tensioni sociali post-coloniali (o di altro tipo); forse in contrasto con un immaginario passato ideale, una nozione che ovviamente possiamo mettere in discussione.

Dal mio punto di vista, i funerali in Cina sembrano rappresentare qualcosa di prezioso, tanto per i parenti quanto per la comunità. Ma durante i riti funebri, la famiglia viene messa sotto esame; l’evento è un’opportunità per rafforzare il proprio status all’interno della famiglia e della comunità, ma anche un momento in cui le ostilità sottese possono radicarsi. E questo vale anche per altri rituali, come le imponenti processioni del sud-est della Cina. Le circostanze del ventesimo secolo hanno indubbiamente generato numerosi cambiamenti nel modo di pensare; ma andrebbero riconosciuti anche i conflitti della Cina imperiale, tra classi e lignaggi, aspirazioni diverse e così via—la stessa regione che Lagerwey4)John Lagerwey, China: a religious state (Hong Kong: Hong Kong University Press, 2010), 153-170. descrive come una sorta di paradiso rurale è in realtà un’area in cui le faide tra clan e tra villaggi sono state a lungo brutali.

Con la sua lunga esperienza al servizio dei villaggi della zona, Li Manshan ha una rete di contatti tra uomini anziani che hanno familiarità con le usanze rituali: infatti, è sempre felice di lavorare a Pansi e Yangguantun, dove la gente è amichevole e possiede una discreta competenza. Ad esempio, in occasione di un bel funerale celebrato a Yangguantun nel 2016, la banda di gujiang shawm stava suonando l’Opera Maggiore sul suo camion fuori dal cancello, ma si è interrotta quando ci siamo avvicinati, come prevedono le “antiche norme”. Il direttore Shi Shengbao, all’epoca un giovincello di appena 69 anni, accettò l’incarico nel 1981 perché il lavoro gli piaceva. La famiglia e i nostri ospiti della Sala delle Scritture erano persone colte e rispettose. Tuttavia, se si guarda da vicino, il villaggio è ancora povero, con vecchie case abbandonate e malridotte. Questi villaggi stanno morendo.

Il motivo principale per cui il funerale descritto sopra è stato così deludente risiede nel fatto che la banda della famiglia Li non si era mai esibita in quel luogo, e nessuno dei parenti—né tantomeno il direttore del rituale del villaggio o il folto numero di uomini tra i 50 e i 70 anni—sembrava conoscere le “regole” più basilari, così Li Manshan ha dovuto spiegare anche usanze fondamentali come l’inchino.

Sebbene i taoisti fossero infastiditi dalla totale ignoranza rituale del villaggio, non sono stati loro né i loro rituali a costituire l’elemento cruciale nel fallimento dell’evento. È stato tramite il loro disappunto che mi sono accorto dei conflitti all’interno del villaggio e nella famiglia del defunto, che comunque erano destinati a venire in superficie presto o tardi.

I taoisti hanno semplificato la sequenza dei tre giorni anche per i clienti più esigenti; i titoli di molti segmenti rituali rimangono, ma il loro contenuto è stato diluito e omogeneizzato.

I taoisti devono ancora essere invitati, quasi per prassi; ma si sono ormai abituati a non essere ospiti apprezzati. Dagli anni ’90 nessuno presta più attenzione al loro arrivo nella Sala dell’Anima; solo i parenti abbandonano controvoglia il loro posto fuori dai cancelli dove ascoltano i gruppi di musica popper andare a inginocchiarsi di fronte alla Sala dell’Anima. Questo dimostra che da qualche parte ci si aspetta ancora un discreto grado di rispetto per le “regole”. Certo, si tratta di un piccolo villaggio, quindi non ci sono molti funerali da organizzare, ma comunque, se avevano una così scarsa conoscenza delle procedure corrette, e si sono lamentati per le spese, allora perché scomodarsi a richiedere un funerale di tre giorni, tanto per cominciare—perché non limitarsi a chiamare i taoisti per una sequenza minima? La banda di Li Manshan è perfettamente avvezza a tutto ciò, e si potrebbe supporre che la loro irritazione derivi più che altro dal battibecco finale sul denaro. I taoisti, però, erano già contrariati subito dopo il loro arrivo, molto prima del momento del saldo del conto.

La decisione di celebrare un funerale di tre giorni anziché di due richiede molto più della spesa irrisoria di chiedere ai taoisti di eseguire qualche rito in più. Bisogna ingaggiare il gruppo pop e la banda di suonatori di shawm, così come i cuochi; i parenti che ritornano devono prendersi dei giorni di permesso dal lavoro in città, e così via.

In sostanza, molto dipende da quanto l’ospite sia “collaborativo”. Durante il tour in Germania nel 2013, abbiamo osservato che i nostri ospiti erano tutti molto collaborativi, mentre abbiamo scherzato sul fatto che Milano, teatro del nostro concerto più desolante in Europa, dovrebbe gemellarsi con il villaggio descritto sopra. Naturalmente, quello che ci si aspetta dagli ospiti in contesti nazionali o esteri è totalmente diverso. All’estero, l’organizzatore dell’evento deve solo trovare una buona sede e offrire un’ospitalità decente; in patria, la famiglia ospitante è chiamata a lavorare a stretto contatto con i taoisti, secondo una complessa organizzazione rituale.[5]

[Tradotto dall’inglese da Nicola Battistini e Maria Lucia Metelli]

Jones Un funerale imperfetto PDF

Immagine: Processione della Raccolta dell’Acqua, 2011 (foto dell’autore)

Stephen Jones è un etnografo specializzato nella documentazione delle tradizioni viventi di rituali e musica popolare nella Cina rurale. Le sue pubblicazioni sono di interesse per etnomusicologi, antropologi e studiosi della religione e della società cinese moderna. È stato cofondatore della European Foundation of Chinese Music Research e della rivista CHIME. Dal 1993 al 2005 è stato ricercatore presso la SOAS, Università di Londra. È autore di Taoist Priests of the Li Family: Ritual Life in Village China (Three Pines Press, 2016) e del film documentario Li Manshan: Portrait of a Folk Taoist (2015). Il suo blog è consultabile al link: https://stephenjones.blog.

References
1 Questo saggio è la traduzione dell’articolo “A flawed funeral” pubblicato il 2 dicembre 2019 nel blog di Stephen Jones: https://stephenjones.blog/?s=funeral. Ringraziamo l’autore per la gentile concessione. NdT.
2 La mia etnografia diacronica sui taoisti della famiglia Li nella contea di Yanggao nel nord dello Shanxi è in parte ispirata agli studi classici di Geertz. Per quanto riguarda la Cina, Ken Dean ha posto l’accento sulle tensioni insite nella rinascita della pratica rituale nel Fujian negli anni ’80. Questo post è basato sul capitolo 19 del mio libro Daoist priests of the Li family: Ritual Life in Village China (Three Pines Press, 2016); nel mio film Li Manshan: portrait of a folk Daoist (2015) si possono osservare i rituali qui descritti.
3 Vedi Jones, Daoist priests of the Li family, 246–249.
4 John Lagerwey, China: a religious state (Hong Kong: Hong Kong University Press, 2010), 153-170.