Paolo Peng Shuai (Xiangtan, 1995) vive in Italia dall’età di nove anni. Dal 2016 si trasferisce a Milano dove si laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e frequenta la magistrale in Visual Cultures e Studi Curatoriali.

Nella sua produzione artistica, dalla pittura al video, dall’installazione alla performance il tema ricorrente è il senso di “confusione, esplorazione e reinterpretazione dell’identità”. In Instinctive Reaction (2020), Paolo Peng Shuai esprime vari livelli di questo processo identitario.

Il primo è l’intenzione, la determinazione dell’artista di assimilare una cultura altra. Peng si siede e mangia delle banane, una dopo l’altra, fino a stare male. La scelta del frutto non è casuale. Nell’immaginario cinese, il giallo della buccia rappresenta il colore della pelle, l’appartenenza etnica, l’origine, l’apparenza. La polpa bianca all’interno invece, è il 心 xin (il cuore e la mente), l’appartenenza culturale “bianca”, quindi occidentale. L’essere “una banana” ha accezione negativa, dal sapore di tradimento culturale, di abbandono delle origini. Peng, che si percepisce ed è percepito come mai abbastanza cinese per i cinesi e mai abbastanza italiano per essere italiano, si impegna e si sforza ad assimilare la cultura occidentale, ma è un atto così faticoso che diventa un atto di violenza verso di sé.

Il secondo livello è legato invece a un aspetto passivo del percorso identitario, a una condizione che esiste indifferentemente dalla soggettività dell’artista. La sedia su cui l’artista si siede, una sedia macchiata, imbrattata da scritte di luoghi comuni grossolani, così crudelmente reiterati che sono già degli insulti; e la componente sonora della performance, una voce fuori campo che apostrofa l’artista con termini offensivi provenienti dalla cultura cinese e occidentale: mangia riso, occhi a mandorla, Bruce Lee, xiangjiao ren 香蕉人(uomo-banana), hanjian 汉奸 (traditore della Cina), dog eater, ecc.

In Instinctive Reaction appare chiaro come azioni superficialmente considerate innocue – mangiare un frutto, assimilare un concetto o commentare l’identità di un altro essere umano – se reiterate automaticamente portano a una reazione istintiva estrema, a una mancata assimilazione (il vomito) e, in questo caso, al fallimento della appartenenza identitaria.

Instinctive reaction 本能反应 (2020), Performance, Milano 行为,米兰, di Paolo Peng Shuai

 

Scheda a cura di Silvia Vannacci

Silvia Vannacci, curatrice ed esperta di arte contemporanea cinese, vive e lavora a Shanghai dal 2014. Nel 2019 fonda Contemporary Matters: un progetto di curatela, consulenza e produzione artistica, specializzato in arte contemporanea cinese. Insieme alla coreografa americana Anneliese Charek, è co-fondatrice del project space :: home :: un centro indipendente per le arti performative nel cuore di Shanghai.

Peng, Instinctive reaction PDF

Immagine: ritratto dell’autore.